Principi di meccanica applicati alla STATICA VERTEBRALE: concetti meccanici al servizio della diagnosi e dell'esecuzione dei test più immediati
Si evince subito dalla lettura dei primi passi del libro di René Bertora il desiderio di riferire i riscontri di una lunga e appassionata esperienza professionale. Un'esperienza vissuta da Osteopata, senza compromessi, al servizio della salute dei pazienti, ma anche della costante ricerca del dato oggettivo come conferma di riproducibilità ed efficacia dell'azione terapeutica.
Seppur ricco di spunti di analisi inediti e di suggerimenti operativi di sicura efficacia, l'autore riconduce l'intera opera ad alcuni concetti propri della più autentica Osteopatia e che non pare superfluo ribadire in sede preliminare:
- La migliore formazione osteopatica non è rappresentabile dalla conoscenza più o meno ampia di sequele di manovre, ma dall'abilità nel diagnosticare in termini esaustivi, autonomi ed interdisciplinari;
- Obiettivo della diagnosi osteopatica è la risoluzione dei disturbi a indicazione specifica nei tempi più veloci con i risultati più duraturi;
- La conoscenza dei rapporti di causa ed effetto che mettano in relazione meccanismi produttori, disfunzioni primarie e secondarie coincide con la consapevolezza che l'espressione del sintomo è molto spesso anatomicamente distante dall'origine dello stesso;
- La valutazione della statica del paziente non può basarsi solo sul riconoscimento di alcuni reperi vertebrali, ma deve ricercare le connessioni tra questi e il sistema muscolo-aponevrotico, secondo un'ampia visione d'insieme;
- I principi meccanici presenti in natura sono alla base delle leggi che governano i meccanismi intrinseci della statica umana, né è possibile prescindere dalla loro conoscenza;
- Solo una solida formazione professionale di base che contempli fin dall'inizio questi e altri aspetti fondanti della disciplina osteopatica può consentire i migliori riscontri terapeutici, ovvero la formazione continua e innovativa dell'operatore a partire dal lavoro con i suoi pazienti.
Ciò premesso, l'incontro con le interpretazioni biomeccaniche descritte, con i test di movimento e con le modalità di trattamento proposte appare stimolante tanto per il neofita quanto per l'esperto, che non mancherà di ritrovare conferma di alcune intuizioni forse già annotate all'interno delle schede cliniche dei propri pazienti.
L'indirizzo direttamente applicativo è infatti l'aspetto più coinvolgente del libro che limita volutamente il campo delle manualità alle sole tecniche dirette, sostenendo comunque anche il valore degli altri approcci. Non aspettiamoci, tuttavia, una pedissequa elencazione di manovre di normalizzazione con tante belle foto a tutta pagina, secondo una certa moda editoriale di settore. Al contrario e a costante conferma delle premesse, l'autore mette i concetti meccanici al servizio della diagnosi e dell'esecuzione dei test più immediati per identificare le disfunzioni primarie, causa delle turbe della statica. Le manualità ce le mettiamo noi, dando a queste nuova linfa e vitalità per indirizzarle ancora meglio verso gli obiettivi di efficacia e rapidità di risultato qui descritti. Le immagini evocate con grande chiarezza esemplificativa e la stessa traduzione in lingua italiana sono state impostate con l'obiettivo di rendere immediata e semplice la comprensione di questo strumento che può ispirare in termini creativi la migliore operatività manuale per la salute dei pazienti.L'opera inaugura la nuova Collana dell'Istituto europeo per la medicina osteopatica: primo capitolo, ci auguriamo, di una serie di riferimenti editoriali di qualità per la lettura, la riflessione e l'approfondimento dei professionisti di settore. Luigi CIULLO - Direttore dei corsi Istituto Europeo per la Medicina Osteopatica Genova - Ospedale San Martino